Nelle stagioni fredde il mare ogni tanto va via, sparisce, si ritira anche per centinaia di metri.

Raccolta delle vongole. Porto Corsini, 2007
Nella sua ritirata prepotente il mare inventa una nuova geografia, modella catene montuose, altopiani, fiumi e canyon.

Minuscole dune sulla battigia. Porto Corsini, 2007
Allora, d’un tratto, un popolo si riversa su questa nuova terra effimera.

Raccolta delle vongole. Cervia, 2004
È un popolo improvvisato, antichissimo, che sembra non aver conosciuto pastorizia e agricoltura. È il popolo dei raccoglitori.

Raccolta delle vongole. Cervia, 2004
O alla buona, con in mano una sportina e buona volontà, o con secchiello e bastone munito d’una forchetta o un cucchiaio all’estremità, tutti cercano la stessa cosa, le pavarazze, quelle particolari vongole che in dialetto romagnolo si chiamano “poveracce”. È il flash mob delle pavarazze. Un raduno improvvisato per un piatto di spaghetti.

Raccolta delle vongole. Cervia, 2004
A osservarli, lo sguardo chino a terra, come assorto e in realtà concentrato su ogni minimo dettaglio, il passo lento e ondivago, ci si rende conto che senza più saperlo questo popolo improvvisato ripete comportamenti atavici, assimilati da un altro popolo migratore, ma d’altra razza. Anch’esso intento a vagare nelle acque basse e chete scrutando la superficie dell’acqua in cerca di cibo. Quel popolo elegante ma dinoccolato che con la scusa di mangiare danza pigro nelle paludi.

Fenicotteri a Boscoforte. S. Alberto, 2005
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