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    Nagasawa


Uomo di poche parole, Nagasawa, e disarmante. Suo nonno, mi raccontava, scriveva haiku. Lui sarebbe ancor più asciutto, se scrivesse. Le sue opere, per quanto imponenti, sono silenti e spesso enigmatiche, nella loro disarmante semplicità.

Ieri, chiudendo l'anno accademico dell'Accademia di Ravenna, s'è soffermato sulle domande senza risposta, e sull'ombra, tema caro un tempo al mondo giapponese che Tanizaki ha celebrato in un saggio. "Anche l'ombra –ha concluso ricordando un passo del vangelo di Luca (1, 35)– è luce".

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